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TASSO EFFETTIVO GLOBALE MEDIO

La formula del T.E.G., formula universalmente nota di Tecnica Bancaria, acronimo di Tasso Effettivo Globale Medio è il tasso reale effettivo (costo reale per il cliente). E’ quindi un indicatore percentuale onnicomprensivo dei costi del credito. Esso comprende tutti gli oneri bancari (interessi, spese e commissioni), ad eccezione di imposte e tasse, che il cliente-mutuatario sostiene per godere di una determinata somma di denaro. I criteri da seguire per la sua determinazione sono esclusivamente quelli individuati dalla “Tecnica bancaria”, madre della formula, e previsti anche dalla L. 108/96 art. 2

Il T.E.G., è un tasso rispettoso della nostra normativa, così come previsto anche dagli artt. 820 e 821 del codice civile, i quali prevedono per il calcolo degli interessi il regime della capitalizzazione semplice. Ossia del calcolo proporzionale degli interessi in rapporto al capitale, al tasso ed al tempo di durata del rapporto, non risultando con ciò applicabile il calcolo degli interessi composti, in alcun tipo di contratto finanziario, tranne nei casi individuati dalla’art. 1283 c.c., sic!

T.E.G. = 36500 x Competenze (int.+spese+comm.)

DIVISO 

Scopertura (Consistenza) media x Durata (gg.)



L. 108/1996 all'art. n. 2, recita testualmente:

Il Ministero del Tesoro rileva trimestralmente il  tasso effettivo globale medio (T.E.G.), comprensivo di commissioni, di remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse, riferite ad anno, degli interessi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari iscritti negli elenchi tenuti dall’Ufficio italiano dei cambi e dalla Banca d’Italia ... nel corso del trimestre precedente per operazioni della stessa natura.

Quindi, lo individua per una serie di rapporti di credito e precisamente:

Il principio ispiratore, nonché lo spirito originario della suddetta Legge, è quello di consentire al “cliente”, che non è un esperto di tecnica bancaria, di conoscere quale è il tasso di interesse effettivo che paga per il denaro ricevuto “in prestito”.

  1. Aperture di credito in conto corrente;
  2. anticipi, sconti commerciali e altri finanziamenti alle imprese effettuati dalle banche, intermediari non bancari;
  3. crediti personali, factoring, leasing,
  4. mutui con garanzia reale/ipotecaria a tasso variabile e/o fisso;
  5. anticipi e sconti commerciali;
  6. scoperti senza affidamento;
  7. conti correnti garantiti e non garantiti;
  8. credito revolving;
  9. credito finalizzato all'acquisto rateale;
  10. prestiti contro cessione del quinto dello stipendio;
  11. altri finanziamenti alle famiglie e alle imprese.

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